Marco Ceroni è un artista faentino da poco tornato nella sua terra di origine, dopo otto anni passati a Milano. Nell’autunno 2020 ha presentato le mostre Squame al Museo Carlo Zauli e Slag alla Gallleriapiù di Bologna. Ha iniziato ricoprendo di vernice dorata le macchine bruciate in giro per il capoluogo lombardo, le sue prime performance sono del 2013 e tre anni più tardi si è guadagnato la copertina di Artribune, rivista di spicco per l’arte contemporanea. Il suo studio si trova nella zona industriale di Faenza, è un vecchio capannone. Fuori c’è il motorino protagonista di molte sue opere, mentre dentro ci sono dei forni ricavati da vecchi fusti industriali: un luogo coerente con lo spazio urbano a cui l’artista si ispira, la periferia.
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